Villa Romana del Tellaro

Se vi trovate nei paraggi di Noto, non dovete certamente mancare di visitare
la Villa Romana del Tellaro, con i suoi splendidi mosaici policromi!

La Villa romana del Tellaro, databile al IV secolo d.C., insieme a quella della stessa epoca scoperta in provincia di Messina a Patti Marina e alla più famosa di Piazza Armerina, rappresentano fondamentali tasselli per la conoscenza dell’assetto socio-economico della Sicilia romana in età tardoantica.

Dove si trova la Villa Romana del Tellaro

L’indirizzo GPS esatto del sito è: Contrada Vaddeddi snc 96017 Noto SR.

Provenendo da Siracusa in autostrada A18, prendere l’uscita Noto, e seguire le indicazioni per Pachino, percorrendo la SP 19.

Se vi trovate già a Noto, uscite dal centro abitato e seguite le indicazioni per Pachino, percorrendo la SP 19.

come raggiungere villa romana tellaro

Info utili sulla visita guidata alla Villa Romana del Tellaro

  • Durata del tour guidato privato: 90 minuti circa
  • Biglietto d’ingresso pagabile solo con carta di credito
  • Orario di apertura al pubblico: tutti i giorni, dalle 8.30 alle ore 19.00 (chiusura biglietteria alle 18:00)
  • Per ulteriori informazioni visita il sito della Regione Siciliana
  • La visita è adatta anche ad anziani, disabili e famiglie con bambini
  • Consiglio di abbinarvi, in particolare, la visita alla cittadina di Noto e/o alla vicina Riserva Naturale di Vendicari

Cosa vedremo

Il corpo centrale della villa, tuttavia, più piccola di quella di Patti, si articola intorno ad un grande peristilio. Il tratto del portico sul lato nord presentava una pavimentazione a mosaico con festoni d’alloro che formano cerchi e ottagoni con i lati inflessi includenti motivi geometrici e floreali e su di esso si affacciano altri tre ambienti che conservano splendidi mosaici figurati policromi.

Nel primo di questi ambienti, ad esempio, il mosaico, parecchio danneggiato, ancora conserva un pannello con la scena del riscatto del corpo di Ettore: Ulisse, Achille, Diomede, identificati da iscrizioni in greco, sono impegnati nella pesatura del cadavere dell’eroe. La figura di Priamo è, tuttavia, perduta; il corpo di Ettore, frammentario, si trovava su un piatto della bilancia; l’oro del riscatto era nell’altro piatto. Quest’episodio, non ricordato nell’Iliade di Omero, deriva probabilmente da una tragedia di Eschilo.

Il pavimento musivo del terzo ambiente presenta una scena di caccia, con un banchetto all’aria aperta tra gli alberi ed una figura femminile interpretata come personificazione dell’Africa. Le scene del secondo ambiente, allo stesso modo, richiamano i mosaici di caccia della Villa del Casale a Piazza Armerina, ma con figure più stilizzate e bidimensionali, dalle proporzioni incerte, che rendono l’effetto molto diverso. Probabilmente i mosaici sono opera, in particolare, di maestranze africane.

E-mail: info@viaggioasudest.it

Cellulare: 3669712271

I commenti sono chiusi.

error: Content is protected !!
Torna in alto